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Tre modi per fallire negli investimenti immobiliari

Tre modi per fallire negli investimenti immobiliari. Ci sono molti modi per fallire facendo investimenti immobiliari e se mi segui da un po’, sai che io cerco sempre di condensare in tre punti i vari video o live per essere più sintetico e dare dei punti di riferimento più specifici. Quindi ho pensato di parlarti di quelli che sono, secondo il mio punto di vista, i tre errori peggiori che si possono fare quando ci si approccia al mondo degli investimenti immobiliari. 

  1. Il primo è la ricerca. Molto spesso si cercano gli affari ma gli affari si cercano dappertutto e questo è un problema, te lo dico per esperienza personale perché ci sono passato anche io. All’inizio, quando svolgevo la mia attività cercavo l’affare e non mi focalizzavo su quella che poteva essere la definizione di una zona all’interno della quale operare, ma cercavo l’affare dappertutto, a prescindere. Quindi cercavo un immobile che avesse un prezzo basso per poterlo comprare e fare la mia operazione, però questo non è sempre la cosa migliore, anzi, in alcuni casi è la cosa peggiore perché se tu cerchi soltanto l’affare ti focalizzi su qualcosa che abbia un prezzo basso ma non è detto che quell’immobile abbia poi le potenzialità per essere venduto e per farci un utile. Molto spesso vedo soprattutto chi si approccia da poco a questo settore, magari perché trova un’operazione a prezzo basso e ok, hai comprato a sconto, a prezzo molto basso ma poi? E’ un immobile che non riesci a vendere perché magari in quella zona non c’è richiesta, non ci sono volumi. Quindi è molto importante prima di focalizzarsi sull’affare è molto importante essere a conoscenza della zona all’interno della quale andrai a operare ed essere a conoscenza del target di vendita al quale andrai a proporre l’immobile perché chi fa trading, quindi compra, ristruttura per vendere, è necessario che sappia esattamente a chi andrà l’immobile, prima ancora di confezionare l’operazione.  Uno dei punti che ritengo essere più difficili è proprio quello di cercare dappertutto ma siamo spinti all’inizio nel farlo proprio perché magari andiamo nelle zone appetibili, non troviamo nulla e ci spostiamo in zone meno interessanti per trovare l’affare. E’ vero che lì puoi trovare l’affare ma poi non riesci più a gestirlo. Quindi è molto importante fare una selezione a monte e non cercare dappertutto ma esclusivamente nei posti dove sappiamo che possiamo rivendere, quindi dove c’è interesse per acquistare in quelle zone.
  2. Il prezzo. La seconda cosa sbagliata è il prezzo, ossia il definire il prezzo di rivendita dell’immobile. Qui cascano tantissimi investitori immobiliari perché si fidano di quello che gli può dire l’agente immobiliare, di quello che hanno sentito dire da altri operatori ma non funziona così. Questa è l’unica attività, secondo il mio punto di vista, che non si può assolutamente delegare a nessuno. Questa è l’attività che deve fare in prima persona l’investitore immobiliare, quindi sarai tu a dover decidere e definire quale sarà il prezzo di rivendita. L’agente immobiliare sicuramente ti potrà dare una mano, ti potrà dare degli spunti ma la responsabilità nell’individuare il prezzo di rivendita è esclusivamente tua. Tieni presente che gli agenti immobiliari, alcuni sono abituati a lavorare con gli investitori e sanno quali sono i parametri che servono per poter sviluppare un’operazione; altri che non hanno esperienza di collaborazioni con gli investitori immobiliari ti danno dei parametri più orientati sulla compravendita classica perché non sono a conoscenza di tutti quelli che sono i passaggi  e i costi ai quali dobbiamo andare incontro per poter sviluppare un’operazione. Quindi vi suggerisco di evitare di far decidere ad altri quello che è il prezzo. Il prezzo lo dovete decidere esclusivamente voi investitori immobiliari e nessun altro può decidere qual è il prezzo al posto vostro.
  3. Il terzo punto è il conto economico. Anche qui spesso vedo situazioni del tipo: l’aspirante investitore immobiliare, con la voglia di fare operazioni e non ha trovato ancora niente di interessante, va a creare un conto economico anziché conservativo , come dovrebbe essere, quindi se hai una spesa di cinque mila per l’elettricista, metti sei mila, cerca sempre di gonfiare i prezzi, soprattutto se non hai esperienza. Invece molto spesso vedo aspiranti che, di fronte a un conto economico, per cercare di farlo uscire forzano questi numeri, cioè indicano un prezzo di rivendita molto più alto, lontano dalla realtà, quindi vedono più bello l’immobile pensando che ristrutturandolo in un certo modo prendono più di quanto vale ma queste sono illusioni che fanno dei danni e anche su questo ci sono passato. Quindi è molto importante essere molto conservativi quando si fa un conto economico quelli che sono i parametri di spesa aumentarli e quello relativo al prezzo di vendita e di realizzo di abbassarlo. Se riesci a realizzare un conto economico di questo tipo, se le cose vanno meglio sarai sicuramente contento, se le cose vanno peggio guadagnerai un pochino meno ma se tu avevi forzato questi numeri spingendo troppo verso l’alto rischi non solo di non guadagnare questi numeri, ma anche di perderci.

Questi sono i tre punti che ti permettono di fare il successo o il fallimento di un’operazione di trading immobiliare.

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