Gli imprevisti sono la parte che spesso viene trascurata all’interno del conto economico, quando si fanno le ristrutturazioni. Insomma è sempre importante, per quanto mi riguarda o perlomeno questo è un consiglio che ti do, quello di avere ben chiaro che una ristrutturazione comporta, nella maggior parte dei casi, parliamo del 90%-95% dei casi, una serie di imprevisti, più grandi o più piccoli, insomma dipende molto dalla situazione e sopratutto dipende molto dal grado di competenza che tu hai nelle ristrutturazioni e delle imprese alle quali ti rivolgi, però la parte degli imprevisti ritengo che sia fondamentale all’interno di un conto economico.
In questo video vediamo un attimino alcune modalità su come dobbiamo inserire gli imprevisti all’interno proprio dei conti economici, magari se qualcuno di voi è un esperto e fa già queste cose mi piacerebbe leggere nei commenti in che modo lui conteggia e inserisce gli imprevisti, in modo da poterci confrontare e magari imparare qualcosa l’uno dall’altro.
Bene, veniamo a noi: ti descrivo quelle che sono 2/3 modalità di inserimento imprevisti. Ci sono persone che utilizzano una percentuale, quindi se la ristrutturazione è 20 mila euro, un x% che può essere il 2, il 3, il 5, il 7, il 10%, questo è molto soggettivo proprio perché ti dicevo, dipende dal grado di conoscenza e competenza che tu puoi avere nelle ristrutturazioni e poi alle tipologie di imprese alle quali ti rivolgi. Però una percentuale è uno dei tipi e dei modelli che viene più utilizzato all’interno dei conti economici. Una percentuale su quella che è la spesa finale di ristrutturazione.
Un’altra modalità è quella di mettere una cifra a seconda della tipologia. Per esempio, per il bilocale metto tre mila euro, per il trilocale metto cinque mila euro, per il quadrilocale sette mila euro, quindi una cifra in base alla tipologia dell’immobile, quindi se è un bilocale sarà più piccola, se è un monolocale ancora più piccola, se è un quadrilocale, un pentalocale sarà più grande, però una cifra fissa, non una parte in percentuale. In questo caso c’è una gestione differente, perché anche questo è molto soggettivo e molto personale.
Un’altra modalità, invece, potrebbe essere quella di fare una percentuale, magari un po’ più bassa rispetto a quella di cui abbiamo parlato prima e che non è soltanto la percentuale che tu metti ma è un po’ più piccola e un fisso per ogni tipologia di immobile. Quindi se tu devi fare una ristrutturazione potresti andare a mettere una percentuale in base alla cifra totale e poi un fisso in base a quella che è la dimensione o la tipologia dell’immobile. Questo mix è una cosa che funziona abbastanza bene, io normalmente ormai vado su cifre fisse perché so, più o meno, quali sono i costi, ho avuto anche imprese di ristrutturazione quindi per me il bilocale ha una cifra standard per quanto riguarda gli imprevisti, a meno che quella tipologia di immobile abbia dei vincoli, delle situazioni particolari.
Magari se non siamo riusciti a capire esattamente se possiamo incollare sul pavimento o se dobbiamo fare il massetto nuovo, questa cifra sposta molto, se non riusciamo a capire se dobbiamo o meno rasare i muri, ci sono delle situazioni in cui hai della carta da parati che in alcuni contesti viene via facilmente, in altri devi comunque andare a rasare sotto.
Una parte importante degli imprevisti che spesso viene sottovalutata è proprio questa: se tu metti una cifra per gli imprevisti e poi non la utilizzi tutta, quando andrai a fare i conteggi della tua operazione guadagnerai di più di quanto avevi pensato, e questa è una sensazione molto piacevole. Per carità, non capita spessissimo però quando tu determini una cifra per gli imprevisti e arrivi alla fine che ne hai usati niente oppure soltanto una piccola parte, tutta quella cifra che tu avevi conteggiato è tutto utile, perché comunque l’avevi conteggiato come un costo e un costo non è stato.
Il mio suggerimento è proprio questo: inserisci gli imprevisti all’interno dei tuoi conti economici e, se ti va, fammi sapere come vanno le cose.